Partenza e arrivo

Partenza e arrivo

Partenza e arrivo. Due punti di vista. Perchè non ci sono solo arrivi, ma ci sono anche partenze.
Sapere da dove si parte è importante per essere sicuri di arrivare.

Partenza e arrivo

Non solo obiettivi

Si parla tanto di obiettivi e mete, ne parlo tanto anche io. É risaputo che se non ci diamo una direzione in autonomia, sarà la vita a darla a noi.
C’è una differenza fondamentale tra agire e reagire.
Agendo decido, reagendo gestisco.
La vita è già abbastanza allenante di suo e alcune volte nostro malgrado ci presenta delle situazioni inaspettate che dobbiamo gestire al meglio, magari reagendo e poi agendo.
Diventa quindi fondamentale avere per quanto possibile una idea chiara di dove vogliamo arrivare e mantenere, come dico sempre, anche quella elasticità che ci porti a esplorare vie alternative per arrivarci.
Ma come in ogni viaggio è importante sia la meta, ma anche il punto di partenza.
A seconda del punto in cui ci troviamo cambiano le risorse e le valutazioni.
Se devo andare a Capo Nord, cambia se parto da Copenaghen o da Roma.

Come spesso accade, se dobbiamo organizzare un viaggio, prendiamo in considerazione ogni singolo dettaglio o addirittura ci affidiamo a un'agenzia viaggi, mentre per il viaggio più importante che si chiama vita, alcune volte ci affidiamo al caso e non ci facciamo nessuna domanda utile, tranne poi piangere sul latte versato.

Se mi leggi da un po’ sai che io amo ragionare in termini di equilibrio tra piano ed esplorazione e sai anche che una volta chiarito l’obiettivo, lo dimentico e mi concentro esclusivamente sulle azioni da svolgere per raggiungere l’obiettivo.

Da dove parti

In modo metaforico quindi per capire dove puoi arrivare devi capire da dove parti e quali sono i tuoi limiti.
Non è negando i limiti che li superi, ma facendoci i conti e capendo su cosa puoi agire o meno.
Capita di fallire, e non c’è ragione di provare vergogna quando succede.

Quando affronto questo argomento mi sento un po’ un equilibrista, perchè è proprio una questione di equilibrio.
Da un lato c’è la necessità di collocare l’errore e il fallimento nella zona fondamentale dell’apprendimento. Noi apprendiamo ogni cosa per allenamento, ripetizione ed errori, a cui seguono miglioramenti strategici e comportamentali.
Ci sono delle cose che apprendiamo più velocemente e cose che apprendiamo più lentamente.
Come ci sono cose che ci va di imparare e cose che non ci interessa imparare.
Ci sono cose difficili da imparare e ci sono cose faticose da imparare.
Dall’altro lato c’è la necessità di non cadere nell’opposto e sbagliare con superficialità, nascondendosi dietro a quella che a questo punto diventa una scusa dello sbaglio come necessità.

Sbagliare con superficialità vs sbagliare con responsabilità

C’è una differenza fondamentale tra sbagliare con superficialità e sbagliare con responsabilità.
Con superficialità si sbaglia perchè non ci siamo impegnati a fare il nostro meglio, e quel che capita capita.
Con responsabilità si sbaglia quando abbiamo fatto del nostro meglio dove siamo con quello che abbiamo e il risultato che otteniamo non è il risultato desiderato.
In questo caso l’errore è una benedizione perché ci consente di apportare tutte le modifiche del caso e imparare la lezione e andare ancora più velocemente e in modo competente a meta.

Fare un confronto tra punto di arrivo e punto di partenza nella vita è scomodo. É scomodo perchè ci mette di fronte a ciò che abbiamo e ciò che ci manca. Ci obbliga a comprendere  la fattibilità dell’obiettivo e ci obbliga a investire tempo e risorse e ci obbliga a scegliere.

La scelta consente di decidere dove indirizzare le nostre energie. Ma senza questa scomodità rischiamo di non ottenere nulla.
Per cui non avere mai paura a guardare da dove parti, cosa hai e cosa ti manca, perchè solo facendo così saprai esattamente come e quando, dopo essere partito, arriverai a destinazione.

E quindi come in ogni viaggio che si rispetti, dopo la programmazione e la decisione delle tappe non resta che una cosa da fare: partire e concentrarci sulle “tappe”, godendosi il panorama e tutto ciò che il viaggio ti regalerà.


Antonia Galvagna
Antonia Galvagna

Ideatrice del metodo "Around the Corner - Anche se il mondo è tondo tutto ciò che cerchi è dietro l’angolo."

Il mio perchè: Essere la persona che avrei voluto incontrare nei momenti di "svolta della mia vita".


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