Occupato o produttivo: una grande differenza

Occupato o produttivo: una grande differenza

Oggi voglio parlare con te della differenza tra occupato e produttivo, del potere della focalizzazione e dell’abilità di scelta
Il tutto con un fil rouge di responsabilità e coraggio.

Occupato o produttivo: una grande differenza

Oggi voglio parlare con  te:
della differenza tra occupato e produttivo
del potere della focalizzazione
dell’abilità di scelta
Il tutto con un fil rouge di responsabilità e coraggio.

 

Partiamo da un assunto importante: 
un’agenda piena e una “To do list” con tantissime voci spuntate a fine giornata non sono un indicatore attendibile, ma piuttosto uno status symbol.
 

Questo modo di ragionare è alla base di un dannoso fenomeno identificato dal termine anglosassone busy bragging. Il busy bragging deriva dall’unione di due parole inglesi: “busy”, che vuol dire occupato, e “to brag” che significa vantarsi. Sta a indicare dunque l’atteggiamento di una persona che non fa altro che elencare i propri impegni durante la giornata nel tentativo di dimostrare di avere un’esistenza occupata e piena. Per alcune persone, secondo gli esperti, si tratta della dimostrazione di una necessità. Adorano infatti l’illusione di essere molto occupati, questo perché gli impegni hanno la capacità di farli sentire molto importanti.

È naturale pensare che una persona di successo abbia mille impegni, ma essere occupati ed essere produttivi sono due cose molto diverse.
Le persone di successo tendono a essere molto focalizzate e sanno scegliere cosa fare tra le cose da fare e scelgono di non fare tutto, ma fare ciò che conta.

Ci saranno infatti sempre più buone idee che tempo.
Il voler fare tanto è un alibi anche rispetto alle possibilità di successo.
Se mi destreggio tra mille progetti forse qualcuno andrà anche bene, mentre se ne scelgo uno devo accollarmi sia la responsabilità di impegnarmi totalmente sia il rischio di fallire.
Ma se io resto concentrato aumento esponenzialmente la probabilità di riuscire.
Il rischio invece che corro se voglio fare tanto e tutto è di non riuscire a fare ciò che davvero conta. 
Questo accade soprattutto perché urgente e importante non sono sinonimi.

Questo è il motivo per cui consiglio sempre di organizzare in anticipo la giornata seguente.
Facendo così puoi dare delle priorità alle cose da fare.
Quindi oggi scegli le tre cose più importanti da fare domani e al primo posto metti l’attività che deve necessariamente essere portata a termine. 
Bisogna anche decidere quando farlo: la scelta migliore sono le prime ore della giornata, tra le otto e le dieci, quando c’è anche minor pericolo di ricevere telefonate o essere disturbati in altri modi.
Lo stesso Robin Sharma parla del metodo 90/90/1.
Per Sharma i primi 90 minuti della giornata per 90 giorni devono essere dedicati al tuo obiettivo.
Impegnarsi su troppi fronti, infatti, è quasi sempre sinonimo di sconfitta.

Nelle giornate piene come fare? 4 step salvavita

  1. parti dall’attività prioritaria, quella su cui hai deciso di focalizzare le tue energie e risorse
  2. concentrati su quella come se fosse l’unica cosa da fare
  3. al termine prenditi 5 minuti per respirare e staccare la mente prima di passare all’attività successiva
  4. riprendi la routine per la prossima attività pianificata


Naturalmente tutto è più efficace se ci prendiamo totalmente la responsabilità delle nostre azioni e alleniamo il coraggio di scegliere a cosa dire sì e a cosa dire no.
Le persone di grande successo non riescono mai a fare tutto in un dato giorno, ma fanno le cose più importanti ogni giorno.

Applica queste strategie e nota cosa cambia nella tua routine di programmazione quotidiana.


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Quello che hai appena letto è un mio pezzo.
Sono Antonia Galvagna e sono una Project Solver.
Se questo articolo ha toccato dei punti di interesse o sviluppo per te importanti, fissiamo una call

 

 

 


Antonia Galvagna
Antonia Galvagna

Ideatrice del metodo "Around the Corner - Anche se il mondo è tondo tutto ciò che cerchi è dietro l’angolo."

Il mio perchè: Essere la persona che avrei voluto incontrare nei momenti di "svolta della mia vita".


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