Da dispersivo a multipotenziale

Da dispersivo a multipotenziale

A lungo mi sono sentita in colpa perchè non riuscivo a scegliere "cosa fare da grande".
Poi ho assecondato il mio sentire e non ultimo ho intercettato il testo di Emilie Wapnick, “Diventa chi sei”.
Ti racconto la mia esperienza e il mio percorso.

Da dispersivo a multipotenziale

Scrivo questo articolo poco tempo dopo aver sperimentato la bellezza e l'utilità della think week.
Una cosa di cui spesso avevo letto, compreso l’importanza, ma mai sperimentata fino ad ora.
É stata una settimana utile dove oltre a dedicarmi alla rivalutazione dello sviluppo dell’attività di un mio cliente mi sono proprio dedicata a ripensare il mio progetto di vita.
Due anni fa decidevo di diventare libera professionista e disegnavo una prima bozza di identità professionale.
A distanza di due anni sto tracciando i confini e nuove rotte.
Mi lascio guidare dalle passioni, dal cuore e dalle attitudini.
Si sa che il caso non esiste e mi sono imbattuta nel testo di Emilie Wapnick, “Diventa chi sei” e mi sono sentita a casa. Ascoltate il suo TED 
Ho quasi 52 anni e non ho ancora deciso cosa farò da grande.
L’unica cosa che so è come farò qualunque cosa deciderò di fare e cioè con cuore, grinta e determinazione, ma non sono ancora riuscita a scegliere una unica cosa.
Ma forse non mi interessa proprio farlo.
Sono sempre stata multidisciplinare.
Ma a lungo ho pensato di essere una dispersiva, quasi inconcludente.
Difficilissimo scegliere il corso di laurea, perchè a me le materie piacevano tutte. Le vedevo collegate, sono collegate.
Così ad esempio ho adorato studiare Scienze Politiche perchè vedevo più cose, ma mai solo da un solo punto di vista.
Dal primo lavoro mi sono sempre divertita a trovare la miglior soluzione, ma al contempo nella monotonia mi annoiavo e il mio livello di attenzione era minacciato dalla noia, rendendomi faticosissimo lavorare come piace a me, con attenzione e passione.
Finalmente esiste un nome per questa predisposizione ed è multipotenziale.
Un multipotenziale è qualcuno con molteplici interessi, talenti, curiosità e non si arrende all’idea che una sola identità lavorativa possa bastare. 
Un multipotenziale è attratto da cose scollegate tra loro e sa adattarsi con disinvoltura a compiti diversi.
Se devo raccontartela tutta, per certi versi ho invidiato chi sapeva scegliere una specializzazione e andare dritto per la sua strada.
Io non mi muovo mai lungo una linea retta; le linee che percorro sono sempre trasversali.

Leggendo il testo di Emilie Wapnick ho scoperto che ho dei super poteri.
Noi persone multipotenziale abbiamo capacità di sintesi, velocità di apprendimento, non ci spaventa essere eterni principianti, anche se non partiamo mai da zero, perché le conoscenze che abbiamo acquisito precedentemente ci vengono in aiuto.
Riusciamo a sentirci a nostro agio grazie alla nostra curiosità anche quando dobbiamo partire da zero.
Vediamo il dettaglio, ma anche l’insieme.
Amiamo relazionarci e creare connessioni.
Siamo dei direttori d’orchestra che conoscono il potenziale di ogni strumento e di ogni musicista per creare un’armonia collettiva. 

Come fa un multipotenziale ad alimentare il suo destino?
Secondo Emilie Wapnick esistono quattro modelli di lavoro che possono soddisfare i multipotenziali: l’Abbraccio di gruppo, l’Alternanza, l’approccio Einstein e la Fenice.

  • L’Abbraccio di gruppo è un modello di lavoro che riunisce in una sola attività professionale più interessi e passioni.
  • L’Alternanza è un modello in cui si portano avanti regolarmente due o più lavori part time.
  • L’approccio Einstein prevede una sola attività a tempo pieno che basta a mantenerci e ci lascia del tempo libero per portare avanti altre passioni.
  • La Fenice è una modalità di lavoro per cui ci impegniamo per un periodo in un solo settore, per poi reinventarci in una carriera completamente nuova

Per quanto mi riguarda so di essere un mix, a stagioni di vita, tra il modello 1 e 4. 
La mia sfida più grande è stata allenarmi alla prduttività, perchè una delle cose più ardue per un multipotenziale è capire su cosa concentrarsi e quali interessi sviluppare, quale sia il progetto giusto a cui dedicarsi. 
Finalmente so che la cosa migliore che posso fare è non vedere la scelta come un vincolo, ma considerarla come un esperimento, una prova, con l’idea di esplorare interessi e passioni con un atteggiamento misto di meraviglia e divertimento. Testo, misuro e scelgo.
Non ho mai cambiato lavoro perchè le cose si stanno mettendo male, ma sempre quando le cose diventano troppo facili e mancano gli stimoli, perchè è qui che perdo interesse.
Mi sono sentita a lungo sbagliata, perchè essere un multipotenziale mi ha fatto fare i conti a lungo con una realtà che predilige la specializzazione.
Quando decidevo di cambiare ho fatto i conti con senso di colpa e paura del giudizio, ma anche con il sentirmi sempre un’esordiente.
Poi ho compreso come l’incompetenza sia un passaggio obbligatorio quando vogliamo imparare qualcosa di nuovo; si parte sempre da zero per diventare bravi.
Siccome le critiche arriveranno sempre ho imparato a fare caso prima di tutto a chi è la persona che eventualmente mi sta criticando. 
Infine concludo raccontandoti che ho deciso di permettermi di sentirmi a mio agio con la mia pluralità, con le immense sfumature che mi caratterizzano. Sono una persona che presenta contraddizioni e colpi di scena. E non solo perché sono uno scorpione ascendente leone. E va bene così.
Dimenticavo, nella think week ho delineato altre traiettorie che mi coinvolgeranno nei prossimo presente-futuro.
Te le svelerò nei prossimi mesi.


Antonia Galvagna
Antonia Galvagna

Ideatrice del metodo "Around the Corner - Anche se il mondo è tondo tutto ciò che cerchi è dietro l’angolo."

Il mio perchè: Essere la persona che avrei voluto incontrare nei momenti di "svolta della mia vita".


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