Delega: un problema di tempo o fiducia?
La delega è un problema di tempo o fiducia?
È una domanda che spesso rivolgo ai manager quando mi riportano problemi legati all’esecuzione e alla delega.
Ne parlo qui e chiudo con alcuni spunti per una delega efficace.
La delega è un problema di tempo o fiducia?
È una domanda che spesso rivolgo ai manager quando mi riportano problemi legati all’esecuzione e alla delega.
Nella mia esperienza posso dirti che spesso è sia un problema di tempo sia un problema di fiducia.
Ma verso chi?
È una domanda provocatoria che nasce dalla considerazione che per dare fiducia devo avere fiducia in me e nelle mie capacità di giudizio e nel mio coraggio nel prendermi le responsabilità delle mie scelte.
Sarei una folle se non ammettessi che ormai siamo costantemente sotto pressione.
Il mercato è veloce, siamo in tutta la nostra vita abituati a cliccare un pulsante e ricevere risposta a ogni o quasi domanda e desiderio.
La velocità è spesso accompagnata da qualità, ma non è una equivalenza né semplice né scontata.
Quando però un membro del mio team viene da me con un problema e io glielo risolvo e basta corro il rischio di:
- demotivarlo alla proattività
- passargli involontariamente un messaggio di disconferma sulle sue abilità allenabili nella risoluzione del problema.
Quindi la soluzione immediata si può tragicamente trasformare in un problema enorme da qui a domani.
Quindi come fare?
- Evitare la reazione pavloviana abitudinaria di “mi chiedono di intervenire e quindi intervengo”. Prendere quel momento in cui esco dal cortocircuito mentale automatizzato e valuto se è realmente il caso di intervenire in prima persona o meno
- Nel caso in cui sia urgente e importante che io intervenga, mi faccio affiancare, se possibile, dalla persona che ha palesato il problema e richiesto aiuto. Se possibile (e ho messo il se per consentire una tranquilla valutazione, ma preferisco usare il quando) dedico un momento di analisi e valutazione delle strategie che ho scelto per risolvere, in modo che la mia esperienza sia palesata ed esplicitata anche agli altri, in una azione di mentoring.
- Nel caso in cui invece mi renda conto che posso permettermi di investire tempo e risorse, rimpallo il problema al mittente con la domanda “tu in questa situazione cosa faresti”. In questo caso la regola è: accetto qualsiasi risposta, senza giudizio, tranne il laconico “non so, non ne ho idea”
E soprattutto evito sempre di dire: ma questa cosa è facile.
A tal proposito guarda il video di Velasco su questo punto.
Io lo trovo illuminante.
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Quello che hai appena letto è un mio pezzo.
Sono Antonia Galvagna e sono una Project Solver.
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Antonia Galvagna
Ideatrice del metodo "Around the Corner - Anche se il mondo è tondo tutto ciò che cerchi è dietro l’angolo."
Il mio perchè: Essere la persona che avrei voluto incontrare nei momenti di "svolta della mia vita".