Creativi organizzati e allenati

Creativi organizzati e allenati

Oggi ti parlo di creatività, organizzazione e allenamento e lo faccio rubando un approccio alternativo ai videogiochi.
C'è sempre un modo diverso di vedere le cose.

Creativi organizzati e allenati

Oggi ti parlo di creatività, organizzazione e allenamento e lo faccio rubando un approccio alternativo ai videogiochi

Tutti noi siamo creativi

Tutti in qualche modo siamo creativi ma la maggior parte delle persone non lascia mai veramente “libero” il proprio lato creativo, andando a tarpare le ali del proprio potenziale.
Alla base di ogni buona idea ci sono:
1 ispirazione
2 sintesi
3 sperimentazione
4 applicazione

Se osservi con attenzione i 4 passaggi che ho elencato noterai che questo approccio è molto simile all'approccio del Designer.
Pensaci bene: tutto ciò che ci circonda è stato immaginato, prototipato e poi realizzato per risolvere un "problema" o ancor meglio le implicazioni di quel problema per portare benefici!
Non esiste una metodologia valida per tutti per dare alla luce nuove idee, ma molti programmi di successo prevedono una variazione di quattro passaggi fondamentali: ispirazione, sintesi, sperimentazione e applicazione.
L’ispirazione è là fuori, sempre alla portata di tutti, solo che bisogna essere sufficientemente proattivi da riuscire a far nascere la scintilla giusta, magari guardando le cose da un punto di vista differente.

Una volta trovata l’ispirazione e osservato tutto quello che va studiato per poter lavorare adeguatamente alla propria idea è necessaria la fase di sintesi, nel corso della quale si devono riconoscere dei percorsi standard, dei temi, trovare un significato a tutto quello che si è raccolto e analizzato “sul campo”.

Nella terza fase è necessario trovare opzioni divergenti, tenere in conto un’infinità di idee e confrontarle tutte, esplorando tutte le nuove possibilità.

Come ultimo step c’è poi l’applicazione.

Dall’idea alla realtà, ma come?

Detto ciò voglio ora portarti con me in un secondo passaggio importante.
Sfatato il mito della creatività voglio concentrarmi su un altro tipo di difficoltà che non è quella di avere idee quanto trasformarle in realtà.
Molte idee attraversano la mente ma non si radicano e se ne vanno.
Altre restano a lungo, ma non si concretizzano, altre si trasformano immediatamente in cattive idee e fortunatamente vengono scartate.
Il piano d’azione non è una to do list, ma è un elenco temporizzato di azioni concrete, definite e specifiche che possono prendere anche la meravigliosa forma di post it attaccati al frigorifero e sempre visibili.
È attraverso semplici strategie che dall’idea si arriva alla realtà.
La prima strategia è supportata dall’organizzazione che necessariamente deve essere vissuta come una disciplina allenata  che tiene conto di vincoli e risorse ed energia

Un buon modo per partire? 

Partire dalle azioni semplici e che richiedono poco tempo. Un po’ controcorrente con il principio inculcato del dovere, riuscire a completare task semplici e in poco tempo ha un impatto positivo sul nostro livello di soddisfazione e di conseguenza sulla nostra motivazione.
Tutti dovrebbero prendere esempio dall’ottimismo tipico dei videogiochi: l’obiettivo da raggiungere non è mai al di fuori della propria portata.

Il mondo dei videogiochi può insegnare a tutti quanto siano fondamentali gli sforzi e i fallimenti: il livello delle sfide e dei premi cresce proporzionalmente alle capacità del giocatore. Passare di livello richiede sempre uno sforzo concentrato e una dose di impegno, ma il successivo obiettivo è sempre e comunque a portata di mano.

Chi gioca ai videogiochi sa perfettamente che una vittoria epica è sempre possibile.

Dove troviamo gli ostacoli?

E visto che gli ostacoli più grandi alla realizzazione delle idee sono più spesso interni che esterni, va da se che è fondamentale coltivare motivazione e determinazione anche attraverso piccole azioni costanti, con le giuste strategie e magari con un buon allenatore a fianco.

Perchè come ci ricorda  Thomas Edison “il genio è composto dall’1% di ispirazione e il 99% di sudorazione”

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Quello che hai appena letto è un mio pezzo.
Sono Antonia Galvagna e sono una Project Solver.
Se questo articolo ha toccato dei punti di interesse o sviluppo per te importanti, fissiamo una call


 

 


Antonia Galvagna
Antonia Galvagna

Ideatrice del metodo "Around the Corner - Anche se il mondo è tondo tutto ciò che cerchi è dietro l’angolo."

Il mio perchè: Essere la persona che avrei voluto incontrare nei momenti di "svolta della mia vita".


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